Foto che raccontano
L'eccezionale documentazione fotografica dell'Archivio Bartolo Longo
Non sono un fotografo professionista o un critico del linguaggio fotografico. Il mio è solo un radicato hobby che ho cercato di coltivare. E con questa mia "qualifica" sfoglio "l’album" fotografico del Santuario, soffermandomi con voi su alcune di esse.
Ora che l’Archivio di Bartolo Longo è stato riordinato, ha portato in evidenza la ricchezza della documentazione che il nostro Fondatore aveva pazientemente messo insieme nei primi cinquant’anni di vita di Pompei. La formazione professionale del Longo – era avvocato – e l’esigenza dell’attività che aveva intrapresa e che, giorno per giorno, gli cresceva sotto gli occhi, dovettero convincerlo ben presto a conservare un’appropriata documentazione di quanto andava creando.
La Storia del santuario e la pubblicazione del Periodico "Il Rosario e la Nuova Pompei" sono solo due aspetti di questa "coscienza" del valore storico dell’opera pompeiana. Una accurata "schedatura" degli orfani, ospiti negli Istituti, includeva la loro foto e le notizie biografiche essenziali. Ma c’erano tante altre occasioni e momenti della vita quotidiana degli Istituti meritevoli di una foto.
Così pure le varie attività, l’inaugurazione di nuove opere, l’afflusso dei pellegrini, le feste civili e religiose richiedevano un flash che ne tramandasse "ai posteri" la solennità e il documento.
A Bartolo Longo pubblicista quelle foto erano necessarie per illustrare il calendario-strenna che inviava ogni anno ai benefattori ed al Bollettino che parlava della vitalità delle Opere r del Santuario di Pompei.
I fotografi – agli inizi venivano da Napoli e sempre tra i migliori – facevano del loro meglio perché la foto, oltre che documentare l’oggetto, diventasse anche "artistica".
E sarà stata veramente un’impresa "colpire nel segno" con le tecniche del tempo e la tradizionale mobilità dei bambini. Ma tant’è che essi riuscirono a trasformare sedie, vasi di fiori, sgabelli, giocattoli – necessari a tener "fermi" i bambini – in parti ornamentali a completamento del quadro. Così facendo si sono ammassate nelle cartelle e cassetti dell’Archivio migliaia di foto. Di esse alcune sono già note in quanto la nostra rivista pubblica, di tanto in tanto, "foto d’archivio", altre saranno offerte in seguito alla vostra amministrazione.
Sfogliare questo album significa rivedere tanta storia dei primi tempi, riandare alle origini. Un archivio non è necessariamente d’interesse generale, ma è certamente importante per la storia della famiglia e dell’Istituzione cui esso appartiene. Se facciamo riferimento ad esso e vi mostriamo alcune di quelle foto è perché vi consideriamo della nostra famiglia ed interessati alle nostre origini.
(Autore: Pietro Caggiano)
*Le Fotografie d'epoca raccontano la Pompei di Bartolo Longo
Ha chiuso i battenti il 7 gennaio 2018, la mostra fotografica "Bartolo Longo profeta di Maria a Pompei", allestita presso il Centro Educativo "Bartolo Longo" del Santuario.
L’esposizione, ad ingresso gratuito, ha richiamato, dall’inaugurazione del 13 dicembre, centinaia di visitatori.
Dedicata alla vicenda umana e spirituale del Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario e della Nuova Pompei, la mostra è stata organizzata dal Direttore dell’Archivio storico "Bartolo Longo" del Santuario, Don Salvatore Sorrentino, e dal responsabile della sezione fotografica dell’Archivio, Raffaele Orefice, esperto di fotografia. "Un successo gratificante – ha detto Don Salvatore Sorrentino – che ha dimostrato la voglia dei pompeiani e non solo, di riscoprire la storia e le origini di questa città e del suo Fondatore Bartolo Longo".
Scatti unici, volti, espressioni, emozioni e momenti di vita immortalati durante l’opera grandiosa realizzata a Valle di Pompei dall’Avvocato pugliese, beatificato il 26 ottobre 1980 da San Giovanni Paolo II, sono i soggetti delle ventisei stampe d’epoca, originali del periodo longhiano, che hanno regalato ai visitatori un viaggio nel tempo e nella storia, per celebrare l’impresa straordinaria di un uomo, un laico che per amore di Dio e della Madonna ha creato dal nullo una città, un Tempio oggi conosciuto in tutto il mondo e Opere di Carità che hanno dato, in oltre centotrenta anni, accoglienza, amore e un futuro a migliaia di bambini e ragazzi soli, orfani, abbandonati o figli di carcerati.
Non a caso cornice dell’evento è stato uno degli istituti di carità fondati dal Beato. Prima rassegna di una mostra che regalerà nel corso dei mesi altre esposizioni ha raccontato, in particolare, il nascente Santuario, con foto della posa della prima pietra, degli operai al lavoro, della Facciata in costruzione: Denominata "Nascita del Santuario", questa sezione è culminata, dunque, proprio con il racconto dell’inaugurazione della Facciata, avvenuta nel maggio del 1901, e dedicata alla Pace Universale.
"L’idea di esporre le foto originali del periodo longhiano, ovvero fine Ottocento e inizio Novecento – hanno detto gli organizzatoti – è nata proprio dalla volontà di porre il visitatore "a contatto diretto con la storia"".
Lo scopo, infatti, è stato quello di raccontare l’opera spirituale e sociale che il Beato Bartolo Longo ha compiuto in questa terra desolata e deserta, ovvero Valle di Pompei, mettendo in atto il disegno che Dio aveva su di lui.
Tutti gli abitanti della città mariana che hanno visitato la mostra, commossi alla vista del Tempio, della Piazza e delle Opere in costruzione, luoghi in cui hanno trascorso la loro infanzia o a cui sono legati diversi ricordi.
Ma si è notato, anche dai commenti lasciati sul registro delle presenze, un forte interesse da parte di moltissimi giovani, che poco o nulla conoscono della storia della propria città, e di tanti turisti stranieri incantati dalla straordinaria vicenda narrata attraverso esse.
"Bella muestra y satisfechos de la explicaciòn", scrive un gruppo di turisti dall’Ecuador, "Grazie Madonna di Pompei permettici di visitare il tuo Santuario! Accompagnaci sempre. Amen", è il commento di un gruppo di visitatori della Colombia. E, ancora, "Bellissima mostra, interessante l’aspetto fotografico e la storia del Beato".
"Sempre bello risalire al nostro passato, bellissima esperienza", "Stupenda testimonianza dell’impegno di Bartolo Longo. Complimenti a chi ha organizzato questa prima pagina di storia che non conoscevamo (Napoli)". "Bellissimo e interessantissimo la storia della fondazione di Pompei è del miracolo di Dio per noi tutti di ieri, di oggi e di domani".
Sono questi solo alcuni degli entusiasmatici "post" lasciati sul registro delle presenze durante i venticinque giorni di esposizione.
Oltre al fascino delle foto, materiale d’archivio di rara suggestione, i visitatori hanno potuto ammirare, scoprendola per la prima volta o approfondendola, la straordinaria storia di questa città e del suo Fondatore.
(Autore: Marida D'Amora)